L’attività della compagnia di prosa “Nuova Ribalta”,
ricostituita nel maggio del 2002, è iniziata il 9
novembre dello stesso anno con la rappresentazione
della commedia “Maga Malìa”, scritta, diretta ed
interpretata da Dino Di Gennaro. È la storia di Michele
Del Re, un attore teatrale disoccupato in attesa della
“grande occasione”: una scrittura per recitare in
televisione; sua moglie, l’intraprendente quanto arguta
Amalia Capace, scettica sulle possibilità del marito di
trovare lavoro, per sbarcare il lunario, si improvvisa
cartomante telefonica e, da casa propria, risponde ad
una linea del “166” col nome di “Maga Malìa”. È una
domenica mattina della primavera del 2002 quando
prende il via la storia, che vede susseguirsi, a momenti
di vita quotidiana, situazioni quasi paradossali; una
divertente storia dei nostri giorni, in cui personaggi,
quali due ragazzi litigiosi, una non più giovane zitella in
cerca di marito, un portiere intrigante con una moglie
logorroica, un uomo tradito in cerca di vendetta, un
attempato vedovo in cerca di compagnia, un impresario
fuori del comune e tanti altri, non meno importanti e
stravaganti, si avvicendano in un intreccio di equivoci e
situazioni strambe ed esilaranti, ma pur sempre attuali. |
Anche se "Surdo e cecato" andò in scena dal
gennaio del 2004, è da considerarsi la commedia
del 2003; quella del 2004, scritta appunto tra
aprile e maggio di quest'anno, è "7-14-21-28", la
terza commedia di Dino Di Gennaro. Come le due
precedenti, è una allegra e divertente storia dei
giorni nostri. Giovanni Cafiero, tranquillo
pensionato per invalidità, per aiutare il fratello
libertino Arturo a pagare i debiti di gioco, si
improvvisa inventore di una macchina
straordinaria che serve, in pratica, a “scucire”
soldi a Faustina Apuzzo. una focosa quanto
ridicola vedova inconsolabile; Maria Addolorata la
sorella dei due, zitella bigotta, fraintende le
intenzioni dei fratelli e, con l’aiuto dell’amica
Aspasia e del parroco don Cesare, cerca di
risolvere quello che lei crede sia un grave
problema. In questo contesto si immettono vari
personaggi non proprio “normali”, quali un figlio
ritardato ma furbo, un frequentatore di ippodromo
e “sale corse”, un sanguigno allibratore, un
“sosia”, una moglie infedele, un marito geloso ma
credulone ed un ignaro ospite, creando situazioni
strane ed esilaranti, in un ritmo sempre crescente,
che tiene lo spettatore sempre piacevolmente
attento allo svolgimento della storia. |
Al ritmo di una commedia all'anno prosegue
l'attività di "Nuova Ribalta", che ancora una volta
si è rinnovata nei suoi ranghi, arricchendosi di
nuovi bravissimi elementi per presentare questo
"strano imbroglio". Tutti (o quasi) sono pronti a
metterle, ma nessuno (e dico proprio nessuno)
vorrebbe averle! Qual è l’incognita di questa
equazione impossibile? Ma sì, avete capito bene,
stiamo parlando delle “corna”! E sono proprio le
corna il tema dominante di questo divertentissimo
e strano imbroglio dove allegramente e
reciprocamente ci si “incorna”. Un pensionato
vessato dalla seconda giovane moglie ed
ignorato dalla figlia rappresentante di libri e dal
figlio disck jokey, una coppia di coniugi affaristi,
una buffa signorina attempata in cerca di marito,
un irascibile colonnello in pensione, un arzillo
settantenne che ha per attività principale il sesso,
un assillante ed ostinato pretendente, un marito
geloso, uno strano “chatter”
pseudo-conquistatore, un improbabile tedesco,
una provocante ultrasessantenne, un tranquillo
pensionato, un amico “traffichino”, un “fidanzato”
timoroso ed una giovane amante, con l’aggiunta
di tante, tante “corna”, sono gli ingredienti di
questo gustoso ed inebriante cocktail. |
Di questi tempi è molto semplice farsi prendere
da facili entusiasmi e lanciarsi in investimenti
avventati che possono, in taluni casi, portare
addirittura alla rovina; è quanto accade a Saverio
Buonomo, uno scapolo incallito, che non solo
investe tutti i suoi averi, ma si riempie anche di
debiti per poter fare quello che è convinto sia "il
colpo del secolo"; inutile dire che l'investimento
si rivela un fallimento ed è così che, per poter
vendere la casa in cui abita e pagare i creditori,
si vede costretto a ricongiungersi con un
fratellastro che non vede da quarant'anni. Tale
rimedio, però, si rivela peggiore del male e così il
buon Saverio si ritrova con la casa invasa da
un'orda di personaggi a dir poco strani in una
serie di situazioni quasi paradossali che, a
momenti quasi tingono di giallo la nostra storia.
Se non che... |
Quando si sveglia, un sabato mattina, Ernesto
Russo tutto potrebbe immaginare, tranne che
possa capitare una serie di eventi come il
trovarsi ricattato dal fratello, una specie di
filosofo, con la minaccia di andare in galera se
non ospita due strani individui ricercati dalla
polizia, l'arrivo di una vecchia zia ricca,
ignorante ed invadente con al seguito uno
strano fidanzato, la visita di una coppia
arrabbiata in compagnia di un "bambino" di
sessant'anni e, non ultimo, il pericolo di
perdere la possibilità di diventare eredi di un
grosso patrimonio; il tutto sommato alla
normale routine familiare che presenta
anch'essa una serie di problemi da affrontare
e risolvere; insomma un fine settimana per
niente tranquillo per il nostro buon Ernesto!
Gli ingredienti, quindi, di questa sesta
commedia, che Dino Di Gennaro ha scritto
nell'estate del 2007, sono tali da creare una
serie di situazioni divertenti che porteranno
comunque ad un classico, forse un po'
scontato, ma non per questo meno divertente,
lieto fine. |
Nel Teatro napoletano ricorre spesso un
argomento al quale i napoletani sembra siano
molto affezionati: la superstizione! Anche in questa
“Agenzia Matrimoniale” si insinua, in chiave
chiaramente umoristica, la jettatura, o meglio, lo
jettatore! Renato Calcagno, fresco pensionato, è
un uomo superstizioso e, come tale, è la
vittima designata dello “jettatore”: deve infatti
fronteggiare una serie di avvenimenti nefasti che
si abbattono su di lui, mentre in casa sua ha
trasferito dimora ed ufficio, perché cacciato di
casa dalla moglie, suo cognato Aniello, titolare
di una agenzia matrimoniale. Una moglie
rassegnata, una cognata volitiva, un figlio
adolescente, con relativa fidanzatina e cognatina,
che gli porta in casa un attempato e strano
tipo, un amico allocco di nome e di fatto, un
anacronistico guappo di quartiere, uno scienziato
mezzo pazzo, che cerca di vendere una strana
invenzione ad Aniello, nonché una strana quanto
esigente baronessa, un “cavaliere” in cerca
dell’anima gemella, una donna svampita
perseguitata dalle disgrazie, una signorina dalle
grandi pretese (clienti dell’agenzia) ed un
trasportatore mezzo delinquente contribuiscono a
rendere infernale la giornata di Renato, che,
però, come in ogni commedia brillante che si
rispetti, si concluderà con un simpatico lieto fine. |
"La donna è la cosa più bella, ma il guaio più
grosso che abbbia creato il Padreterno..."
recita uno dei personaggi di questa divertente
commedia in cui si pone appunto in evidenza
l'aspetto meno piacevole del "pianeta donna",
quello della "donna padrona", di cui il
protagonista è vittima consapevole per ben
sette volte; Riccardo Gargiulo è infatti
contornato da sette donne che gli rendono la
vita difficile con i loro caratterini e il modo che
hanno di trattarlo: una moglie che lo domina,
una sorella zitella che lo disprezza in quanto
uomo, una suocera stravagante che lo tratta
come una nullità e quattro figlie che non sono
da meno nel bistrattarlo; in questo contesto si
inserisce un cugino libertino che lo coinvolge
nelle sue avventure galanti, facendogli
piombare in casa una serie di strani
personaggi, che contribuscono ad "allietare"
la sua già "beata" giornata; ma la presenza di
un pesce rosso porterà ad un inatteso finale. |
In continuità col suo stile di programmazione, una
commedia all'anno, "Niova Ribalta" ha allestito il suo
secondo spettacolo: la divertentissima commedia "Surdo
e cecato", scritta da Dino Di Gennaro nel marzo del 2003
e rappresentata dal 10 gennaio del 2004. È una storia
attuale, di una famiglia attuale, fatta di situazioni che, se
pur paradossali, sono a volte riscontrabili nella realtà dei
nostri tempi. Raffaele Bevilacqua, un uomo che vive di
espedienti, ha aperto, in casa sua, una agenzia
immobiliare che ha il solo scopo di realizzare un affare al
limite della legalità, per arricchire sé stesso ed i suoi
complici: una banda di "delinquenti onesti"; "Noi non
siamo ladri, né truffatori! Siamo solo petrsone intelligenti
che sanno approfittare delle situazioni favorevoli... e
l'intelligenza va premiata!" È con questa battuta, infatti
che Raffaele comincia a spiegare il piano ai suoi
complici. L’«affare» si inserisce nel contesto di una vita
familiare, che Raffaele conduce, sempre assente a quelle
che sono le esigenze di una moglie oramai rassegnata,
tutto preso dalle sue attività truffaldine. Quattro
“complici”, ognuno con le sue strane caratteristiche, una
sorella non bella, ma piena di corteggiatori, tra i quali,
due strani pretendenti con opposte caratteristiche, un
logorroico rappresentante di enciclopedie, una bambina
handicappata, un facoltoso e furbo commerciante, una
coppia di promessi sposi molto particolare, una signorina
svampita, una vicina di casa un po’ focosa ed una moglie
gelosa completano la rosa dei personaggi di questa
commedia un po’ fuori dal comune, ma senz’altro
gradevole e che tiene sempre vivo l’interesse dello
spettatore. |
Pietro Luongo e la moglie Maria, entrambi
impiegati, e i loro figli Guido e Luisa vivono
in casa di Alfonso, il papà di Pietro. È una
domenica mattina e con Pietro c’è il fratello
Giancarlo, con il quale sta discutendo della
salute del padre, che, da qualche giorno,
pare sia affetto dai mali più strani… comincia
così questa divertente commedia, dove, già
dalle prime battute, si percepisce un’aria di
mistero: cosa nasconde il vecchio Alfonso?
Il susseguirsi, poi, di altri eventi, rende
sempre più complicata la vicenda, dove,
appena pare si risolva un problema, ne
nasce immediatamente un altro; in modo da
infittire maggiormente il mistero, proprio
mentre sembra che si stia svelando. “La
camera di Luisa” è una commedia dal gusto
classico, dove la comicità si estrinseca in
modo maggiore nelle situazioni quasi
paradossali, che si susseguono in un
crescendo serrato, piuttosto che nelle
battute. Il tutto ruota appunto intorno a
questa camera, che viene a trovarsi
protagonista e causa di una serie di
avvenimenti, che terranno vive, fino alle
ultime battute, la curiosità e l’aspettativa
dello spettatore. |
I tre fratelli Festa hanno ereditato dalla ricca
madre l’intero piano terra di un villino al
Vomero; solo che, per acquisirne la
proprietà, devono abitarvi, con le rispettive
famiglie per almeno quindici anni! Ma il
testamento di mammà contiene anche altre
clausole, che complicano ulteriormente la
situazione, ma che fanno venire ad Egidio
una idea che potrebbe risolvere tutti i
problemi… |
“La tranquillità” è un bed & breakfast a
conduzione familiare, realizzato in un’ala
della casa dei tre fratelli Cortese, che ne
occupano la restante parte con le rispettive
famiglie; è qui che si svolge la storia narrata
da questa nuovissima commedia, in cui le
vicende delle tre famiglie si alternano a quelle
di alcuni clienti, che, loro malgrado, ne
restano coinvolti. È un sabato mattina di
inizio primavera, quando la tranquillità,
promessa dal nome, viene interrotta da una
telefonata, che innesca una serie di eventi, a
volte comici, a volte grotteschi, a volte perfino
drammatici. Un tenente della guardia di
finanza; sua moglie che si occupa da sola
della casa, del B&B e della loro figlia in preda
a disturbi mentali; un tranquillo pensionato
con una moglie snob e frivola ed una figlia
vendicativa; un vedovo con una figlia un po’
strana; un anziano siciliano geloso
dell’anziana moglie; uno strano pregiudicato;
un improbabile guappo; una psichiatra
focosa; un “boss” della malavita; una
portinaia impicciona ed invadente, una strana
coppia di fiorentini ed una giornalista sono
gli ingredienti di questa gustosa “minestra”,
che avrà un simpatico lieto fine. |
È un sabato mattina di inizio maggio e in casa
di Michele Capece arriva una bella notizia.
Comincia così questa storia dove si
intrecciano diverse situazioni che coinvolgono,
suo malgrado, il buon Michele, il quale
preferirebbe invece dedicarsi tranquillamente
ad una “passione” nata in lui ora che è andato
in pensione. Una moglie, che si aspettava,
dopo il suo pensionamento, una vita più
dinamica, e le sue tre sorelle: una sposata e
ambiziosa, una fresca vedova - inconsolabile,
ma non troppo – ed una zitella ignorante e
pettegola; un fratello che gli chiede soldi per
realizzare i suoi “intrallazzi”; un cognato in
politica; un timido e timoroso corteggiatore
della cognata vedova; un amico di famiglia,
succube di una moglie logorroica, che si trova
in guai seri con un delinquente; una
rassegnata vicina di casa, con una figlia
sempre alle prese con lo smartfphone ed
un’altra “secchiona”; infine una giovane
dottoressa, suo medico di famiglia, molto
paziente e disponibile. Sono questi i
personaggi che contribuiranno a rendere
“tranquillo” il sabato del nostro eroe. |